Permesso di soggiorno per lavoro subordinato in Italia: guida completa
Come ottenere il visto e il permesso di soggiorno per lavoro subordinato in Italia. Requisiti, durata, diritti e procedura passo per passo spiegata.

Introduzione
Il permesso di soggiorno per lavoro subordinato in Italia è uno dei principali strumenti che consentono a cittadini extra-UE di vivere e lavorare legalmente nel nostro Paese. La procedura, regolata dalla normativa sull’immigrazione (in particolare il Testo Unico sull’Immigrazione, D.Lgs. 286/1998 e successive modifiche), prevede due fasi fondamentali:
- Richiesta del visto per lavoro subordinato presso il consolato italiano nel Paese di origine o di residenza del lavoratore.
- Richiesta del permesso di soggiorno una volta entrati in Italia, entro 8 giorni dall’arrivo.
In questa guida completa spiegheremo chi può richiederlo, quali sono i requisiti, come funziona la procedura, la durata, i diritti garantiti e i consigli pratici per affrontare al meglio ogni passaggio.
Cosa significa lavoro subordinato in Italia
Per “lavoro subordinato” si intende un’attività lavorativa svolta alle dipendenze di un datore di lavoro italiano, con vincolo di subordinazione. Questo comporta:
- orario stabilito,
- stipendio pattuito e regolato dai contratti collettivi,
- contributi previdenziali e assicurativi versati dal datore,
- diritti e doveri stabiliti dalla legge italiana sul lavoro.
Le tipologie principali di lavoro subordinato in Italia sono:
- contratto a tempo indeterminato,
- contratto a tempo determinato,
- lavoro stagionale (es. agricoltura, turismo),
- lavoro domestico (colf, badanti, assistenza familiare).
Il Decreto Flussi: il punto di partenza
Il Decreto Flussi è il provvedimento annuale con cui il Governo italiano stabilisce il numero massimo di cittadini extra-UE che possono entrare in Italia per motivi di lavoro.
Ogni anno vengono definite:
- le quote per lavoro subordinato,
- le quote per lavoro stagionale,
- le quote per lavoro autonomo (più limitate).
👉 Senza Decreto Flussi non è possibile avviare la procedura ordinaria per il lavoro subordinato. Solo in casi particolari (es. conversione di permessi già posseduti o lavoratori altamente qualificati) esistono canali alternativi.
Requisiti principali
Per ottenere il permesso di soggiorno per lavoro subordinato occorrono diversi requisiti:
1. Nulla osta al lavoro
Il datore di lavoro in Italia deve richiedere il nulla osta allo Sportello Unico per l’Immigrazione (Prefettura). È il documento che autorizza l’assunzione di un cittadino extra-UE.
2. Contratto di lavoro
Serve un contratto di lavoro regolare, a tempo determinato o indeterminato, conforme ai contratti collettivi nazionali.
3. Visto per lavoro subordinato
Con il nulla osta, il lavoratore può richiedere presso il consolato italiano il visto d’ingresso per lavoro subordinato. Senza visto, non è possibile ottenere il permesso di soggiorno.
4. Alloggio in Italia
È necessario dimostrare la disponibilità di un alloggio idoneo (contratto d’affitto, dichiarazione di ospitalità, proprietà).
5. Assicurazione sanitaria
Il lavoratore viene iscritto al Servizio Sanitario Nazionale (SSN), ma al momento della domanda iniziale può essere richiesta un’assicurazione sanitaria provvisoria.
6. Requisiti di sicurezza
Il richiedente non deve avere precedenti penali gravi né risultare pericoloso per la sicurezza pubblica.
Procedura passo dopo passo
1. Domanda del datore di lavoro (nulla osta)
Il datore di lavoro italiano presenta domanda online sul portale del Ministero dell’Interno durante il periodo di apertura delle quote previsto dal Decreto Flussi.
2. Rilascio del nulla osta
Lo Sportello Unico per l’Immigrazione, dopo le verifiche, rilascia il nulla osta.
3. Richiesta del visto
Con il nulla osta, il lavoratore si reca al consolato italiano nel proprio Paese e richiede il visto per lavoro subordinato. È necessario presentare documenti personali, nulla osta, contratto di lavoro e certificati richiesti.
4. Ingresso in Italia
Con il visto, il lavoratore può entrare in Italia entro il termine stabilito.
5. Richiesta del permesso di soggiorno
Entro 8 giorni dall’arrivo, il lavoratore deve richiedere il permesso di soggiorno per lavoro subordinato presso la Questura competente. La domanda si presenta di solito tramite kit postale, disponibile negli uffici postali abilitati.
6. Firma del contratto di soggiorno
Allo Sportello Unico, il lavoratore e il datore firmano il “contratto di soggiorno”, che disciplina le condizioni di lavoro e di soggiorno in Italia.
7. Ritiro del permesso
Dopo i controlli e le impronte digitali, la Questura rilascia il permesso di soggiorno in formato elettronico.
Durata e rinnovo del permesso
- Il permesso di soggiorno per lavoro subordinato ha una durata variabile:
- fino a 2 anni per contratti a tempo indeterminato,
- fino a 1 anno per contratti a tempo determinato,
- durata stagionale per i lavori agricoli o turistici.
- Il rinnovo deve essere richiesto almeno 60 giorni prima della scadenza, dimostrando che il rapporto di lavoro continua oppure presentando un nuovo contratto.
Diritti con il permesso di soggiorno per lavoro subordinato
Con questo permesso il lavoratore può:
- vivere e lavorare legalmente in Italia,
- iscriversi al Servizio Sanitario Nazionale,
- accedere a corsi di formazione, istruzione e tirocini,
- ricongiungere la famiglia dopo determinati requisiti,
- viaggiare nell’area Schengen fino a 90 giorni ogni semestre,
- dopo 5 anni richiedere il permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo,
- dopo 10 anni di residenza, valutare la richiesta di cittadinanza italiana per residenza.
Difficoltà comuni e consigli pratici
Molti richiedenti incontrano ostacoli nelle seguenti fasi:
- tempistiche del Decreto Flussi: le quote si esauriscono molto rapidamente;
- burocrazia complessa: compilazione moduli, appuntamenti, traduzioni e legalizzazioni;
- tempi di attesa per il visto nei consolati italiani all’estero;
- ritardi nelle Questure per il rilascio del permesso.
👉 Consigli pratici:
- Preparare la documentazione con largo anticipo.
- Monitorare le date di apertura del Decreto Flussi (di solito a inizio anno).
- Affidarsi, quando possibile, a un consulente o a un legale specializzato per evitare errori.
- Conservare sempre copie di contratti, buste paga e ricevute postali.
Differenza con altri permessi di soggiorno
- Lavoro autonomo: destinato a chi svolge attività indipendente, ma più complesso da ottenere.
- Lavoro stagionale: ha durata limitata e non sempre è convertibile in altro permesso.
- Motivi familiari: basato sul ricongiungimento con familiari già residenti.
Il permesso per lavoro subordinato resta il canale principale per chi vuole trasferirsi stabilmente in Italia lavorando come dipendente.
Conclusione
Il permesso di soggiorno per lavoro subordinato è un percorso chiaro ma complesso, che richiede organizzazione e rispetto rigoroso delle procedure. Il punto fondamentale da ricordare è che prima bisogna ottenere il visto per lavoro subordinato, e solo dopo l’ingresso in Italia si può richiedere il permesso di soggiorno vero e proprio.
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